Jacopo
Ligozzi
"Pittore
Universalissimo" (Verona 1547 - Firenze 1627)
Galleria
Palatina FIRENZE - 27-05-2014
| 28-09-2014
Nell’ambito
delle iniziative previste per Un
Anno ad Arte 2014 dalla
Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la
Galleria Palatina in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe
degli Uffizi dedica una mostra monografica al pittore Jacopo Ligozzi.
Questa
mostra intende illustrare per la prima volta in modo organico l’arco
di attività del pittore, mettendo in evidenza i diversi ambiti nei
quali si trovò ad operare e la sua poliedrica e versatile fisionomia
all’interno del panorama fiorentino.
Per
questa ragione si è ritenuto opportuno articolare l’esposizione in
sezioni tematiche, a partire dai primi tempi presso la corte medicea,
dalla quale Jacopo si fece apprezzare fin dal suo arrivo come
disegnatore di naturalia,
attraverso la raffinata produzione di disegni acquerellati o
lumeggiati in oro e successivamente come ritrattista, ma anche
sapiente regista di insiemi decorativi .
La
seconda parte della mostra prenderà in esame la produzione
religiosa, alla quale il pittore si dedicò fin dagli anni del
servizio presso la corte medicea e che intensificò sempre più, dopo
la sua caduta in disgrazia, negli anni Novanta.
Jacopo
Ligozzi, «altro Apelle»
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
FIRENZE - 27-05-2014 | 28-09-2014
Le quarantaquattro tavole botaniche esposte al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi fanno parte del vasto nucleo commissionato dai granduchi Francesco I e Ferdinando I de’ Medici, oggi conservato nella raccolta statale fiorentina. Esse costituiscono una sezione della mostra Jacopo Ligozzi, «pittore universalissimo», allestita pressola Galleria Palatina di Palazzo Pitti e organizzata in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe. In quella sede è possibile apprezzare l’eterogenea produzione dell’artista veronese, mentre la presente sezione si focalizza su un singolo aspetto della sua ampia produzione naturalistica.
I disegni illustrano efficacemente la minuziosa diligenza e la fastosità cromatica, caratteristiche che assicurarono a Ligozzi una vasta rinomanza. Essi consentono infatti di verificare l’accurata preparazione della carta che precede l’impercettibile tratto a pietra nera dei profili delle piante, mentre sulla prima stesura pittorica si sovrappongono velature per la messa a fuoco lenticolare dei dettagli. Attraverso una luminosità cangiante Jacopo riproduce con lucidità ottica la vita dei vegetali; ogni tavola è quindi un unicum, dove si esplora il microcosmo dei singoli “ritratti di pianta”.
Alcuni dettagli significativi sono introdotti dall’artista per indicare l’epoca di esecuzione – come la Clitoria e l’Euphorbia, datate rispettivamente 1586 e 1587 – oppure per suggerire la vitalità delle piante attraverso l’illusionistico inserimento di piccoli insetti, come nel Leucojum Vernum, o ancora far riflettere sull’evoluzione del mondo vegetale, dal boccio alla fioritura all’appassimento, come nell’Anemone hortensis. La riflessione sul trascorrere del tempo nella vita delle piante, come in quella di tutti gli organismi viventi, è una costante dell’intera produzione artistica di Ligozzi, uomo profondamente devoto, tanto da siglare alcune opere con il Cristogramma unito alle proprie iniziali.
FIRENZE - 27-05-2014 | 28-09-2014
Le quarantaquattro tavole botaniche esposte al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi fanno parte del vasto nucleo commissionato dai granduchi Francesco I e Ferdinando I de’ Medici, oggi conservato nella raccolta statale fiorentina. Esse costituiscono una sezione della mostra Jacopo Ligozzi, «pittore universalissimo», allestita pressola Galleria Palatina di Palazzo Pitti e organizzata in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe. In quella sede è possibile apprezzare l’eterogenea produzione dell’artista veronese, mentre la presente sezione si focalizza su un singolo aspetto della sua ampia produzione naturalistica.
I disegni illustrano efficacemente la minuziosa diligenza e la fastosità cromatica, caratteristiche che assicurarono a Ligozzi una vasta rinomanza. Essi consentono infatti di verificare l’accurata preparazione della carta che precede l’impercettibile tratto a pietra nera dei profili delle piante, mentre sulla prima stesura pittorica si sovrappongono velature per la messa a fuoco lenticolare dei dettagli. Attraverso una luminosità cangiante Jacopo riproduce con lucidità ottica la vita dei vegetali; ogni tavola è quindi un unicum, dove si esplora il microcosmo dei singoli “ritratti di pianta”.
Alcuni dettagli significativi sono introdotti dall’artista per indicare l’epoca di esecuzione – come la Clitoria e l’Euphorbia, datate rispettivamente 1586 e 1587 – oppure per suggerire la vitalità delle piante attraverso l’illusionistico inserimento di piccoli insetti, come nel Leucojum Vernum, o ancora far riflettere sull’evoluzione del mondo vegetale, dal boccio alla fioritura all’appassimento, come nell’Anemone hortensis. La riflessione sul trascorrere del tempo nella vita delle piante, come in quella di tutti gli organismi viventi, è una costante dell’intera produzione artistica di Ligozzi, uomo profondamente devoto, tanto da siglare alcune opere con il Cristogramma unito alle proprie iniziali.
Orario:
Martedì – Domenica ore 8.15 - 18.50; la biglietteria chiude alle
18.05 Chiuso il lunedì
Biglietto:
intero: € 13.00 - Ridotto € 6.50 per i cittadini dell’Unione
Europea tra i 18 ed i 25 anni - Gratuità del biglietto per i cittadini
dell’U.E. sotto i 18 e sopra i 65 anni
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